BILANCIO ANNUALE 2012 - page 45

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Andamento del titolo Prysmian dall’IPO
In tale contesto, il titolo Prysmian ha incrementato il proprio
valore di circa il 56% nel corso del 2012, tornando ai valori
di quotazione (15 Euro, 3 maggio 2007) con un risultato
significativamente superiore rispetto ai competitors e agli
indici di riferimento, incrementando conseguentemente il
proprio peso all’interno di tali indici. La performance del titolo,
includendo i dividendi pagati dalla Società (total shareholder
return), risulta pari rispettivamente a +59% nel corso del 2012
e +11% dalla data di quotazione. L’indice MSCI Europe Capital
Goods ha registrato una crescita del 16% nel corso dell’anno
ed una contrazione del -24% dalla data di quotazione di
Prysmian mentre il FTSE MIB è cresciuto dell’8% da inizio
anno ma ha registrato una flessione del -63% dalla data di IPO
della Società. Riportiamo di seguito, a titolo informativo, la
performance delle principali piazze finanziarie nel 2012: FTSE
MIB: +8%, CAC 40 (Francia): +15%; IBEX (Spagna): -5%; FTSE
100 (Regno Unito): +6%; DAX (Germania): +29%; Dow Jones
(US): +7%; S&P 500 (US): +13%; Nikkei (Giappone): +23%;
MSCI Europe Capital Goods: +16%.
In particolare, nel corso del primo trimestre del 2012 il titolo
Prysmian ha registrato un progressivo rafforzamento,
superando i 14 Euro, in un trend positivo rintracciabile, seppur
in misura ridotta, anche negli indici delle principali piazze
europee. Infatti, grazie alle azioni della BCE, le tensioni sui
mercati finanziari dell’eurozona si sono decisamente allentate
e hanno portato ad una significativa riduzione dei premi per il
rischio sui titoli di Stato dei Paesi europei.
Tuttavia, a partire dal mese di marzo, si sono riaccese le
preoccupazioni sulla sostenibilità dei livelli di indebitamento
di alcuni Paesi europei, in particolare della Grecia, ed i mercati
azionari hanno progressivamente ritracciato, azzerando a fine
giugno i guadagni del primo trimestre.
Il titolo Prysmian è stato impattato dal trend ribassista,
scendendo, a giugno, intorno a 11 Euro. A partire dal mese di
luglio, grazie al forte intervento da parte della BCE, i mercati
finanziari mondiali si sono stabilizzati e, in alcuni casi,
rafforzati, nonostante il generale rallentamento dell’economia
globale e il peggioramento delle prospettive di crescita attesa.
In tale contesto, il titolo è entrato in una fase rialzista,
sostenuto dalla crescita dei risultati e dalle raccomandazioni
positive degli analisti finanziari, sovraperformando
significativamente tutti gli indici azionari e ritornando ai
valori di quotazione del 2007 pari a 15 euro, valore sui cui si
è stabilizzato negli ultimi mesi dell’anno, chiudendo infine a
15,01 Euro, in crescita del 56% rispetto ai 9,60 Euro registrati
a fine 2011.
Nel corso del 2012 la liquidità del titolo si è attestata su
volumi medi giornalieri scambiati pari a circa 1,5 milioni di
azioni, in contrazione rispetto al 2011 a causa della generale
riduzione dei flussi e conseguentemente dei volumi scambiati
sui mercati azionari europei, in particolar modo nei Paesi,
come l’Italia, maggiormente penalizzati dalla speculazione
finanziaria. Anche il controvalore medio giornaliero scambiato
si è ridotto rispetto all’anno precedente, attestandosi ad Euro
20 milioni contro Euro 28 milioni del 2011.
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