Background Image
Previous Page  72 168 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 72 168 Next Page
Page Background

Prysmian Group – Bilancio di Sostenibilità 2015

Supply Chain

________________________________________________________________________________________________

72

concentrati) sono in grado di garantire la fornitura nel lungo periodo; dall’altra, Prysmian si rivolge comunque

a tutti i principali produttori mondiali, con lo scopo di assicurare sempre un’efficiente copertura delle proprie

necessità, ottimizzando la catena logistica del metallo.

Il Gruppo ha scelto, pertanto, di sviluppare accordi di lungo termine, vere e proprie partnership industriali con

i fornitori integrati, al fine di garantire l’approvvigionamento nel lungo periodo attraverso reciproci impegni di

volume. La necessaria flessibilità per seguire le naturali ciclicità di volumi è poi resa possibile grazie ad accordi

di breve periodo (tipicamente annuali e con ampia flessibilità di volumi) anche con fornitori non integrati che

possono, grazie a questo motivo, garantire una maggiore reattività.

Anche per quanto riguarda l’approvvigionamento dell’alluminio, la scelta è di concentrarsi progressivamente

sui fornitori integrati verticalmente (con processi che producono vergella di alluminio partendo direttamente da

allumina) rispetto ai produttori non integrati (produttori che partono dai lingotti di alluminio per procedere, dopo

la fusione, alla produzione di vergella). Questa strategia garantisce beneficio sia in termini di sicurezza nella

fornitura, sia in termini di vantaggi di costo e ambientali, grazie alla semplificazione del flusso logistico e

all’eliminazione del ciclo di ri-fusione del lingotto.

LA CATENA DI FORNITURA SOSTENIBILE DEL GRUPPO

Per quanto riguarda la gestione del parco fornitori, Prysmian identifica i propri fornitori impostando un processo

formale che pone le sue basi su un’analisi economica e finanziaria. In particolare, il Gruppo esamina

informazioni e dati relativi, ad esempio, al rischio di dipendenza dal fornitore o alle capacità e competenze

tecniche e tecnologiche dei fornitori stessi.

Al fine di monitorare la sostenibilità della propria catena di fornitura, con particolare riguardo ai fornitori critici,

il Gruppo analizza, a livello centralizzato e integrato, ogni tipologia di rischio e opportunità connesso alla catena

di fornitura, concentrandosi sui rischi ritenuti critici dal Gruppo.

A tal proposito Prysmian ha effettuato, nel 2014, un’analisi interna sui principali fornitori, i quali sono stati

valutati in base a criteri di sostenibilità. Nel dettaglio, l’analisi ha riguardato i fornitori strategici del Gruppo, che

includono, oltre ai fornitori critici, anche altri fornitori ritenuti rilevanti sulla base del fatturato di acquisto.

L’analisi è stata effettuata su un numero di fornitori che copriva, nel 2014, circa il 51% degli acquisti del Gruppo.

Proseguendo tale percorso, anche nel 2015 Prysmian ha implementato molteplici iniziative volte a rafforzare

il proprio impegno verso le tematiche di sostenibilità. Allo scopo di garantire la qualità dei materiali acquistati,

il Gruppo si impegna a rifornirsi di materie prime approvate dalle funzioni tecniche preposte, attraverso test di

laboratorio del materiale e prove estese di lavorazione in stabilimento e da fornitori qualificati, per mezzo di un

processo volto a verificare sia gli aspetti di qualità sia gli aspetti ambientali e sociali. Il processo di qualifica si

basa sull’invio di un questionario che il fornitore è tenuto a completare in modo esauriente in tutti gli aspetti. Al

questionario segue un audit per i materiali classificati come critici, o qualora si renda necessario ulteriori

approfondimenti, nel caso in cui le risposte al questionario siano ritenute non sufficientemente complete. Sono

ritenute critiche le materie prime comprate in regime di fornitore unico o con percentuali di fornitura

particolarmente elevate e le materie prime utilizzate in applicazioni particolarmente demanding dal punto di

vista delle prestazioni richieste.

Nel corso del 2015 sono stati eseguiti 9 audit presso fornitori europei e americani: solo in un caso le verifiche

condotte hanno consentito di accertare la necessità di un piano di miglioramento sui punti di controllo del