Prysmian Group – Bilancio di Sostenibilità 2015
Carta di identità del Gruppo
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MODELLO ORGANIZZATIVO EX D.LGS 231/2001
Dal 24 gennaio 2006, Prysmian ha adottato il modello organizzativo (di seguito denominato “Modello”) in
conformità con quanto previsto dal decreto legislativo 231/2001. Il Modello è periodicamente sottoposto ad
attività di revisione e aggiornamento, coerentemente con l’evoluzione normativa del novero di reati ed illeciti
amministrativi rilevanti ai sensi del Decreto, le dinamiche del sistema di corporate governance e della struttura
organizzativa del Gruppo, al fine di garantirne l’attualità e l’effettività nel tempo. La Società è infatti da sempre
determinata ad aderire alle previsioni dettate dal Legislatore nella normativa richiamata, ad attuare i principi di
corretta gestione affermati dal Decreto e a migliorare sistematicamente il proprio sistema di Corporate
Governance al fine di coniugare il raggiungimento dei migliori risultati con la piena conformità alle normative
ed al rispetto dei più elevati standard etici.
Il Modello, che costituisce parte integrante del più ampio sistema di governance del Gruppo, è concepito in
modo tale da declinare operativamente le regole di comportamento idonee a prevenire la realizzazione di
condotte illecite ritenute per la Società rilevanti ai sensi del Decreto, sulla base dell’analisi delle attività
aziendali, dei processi decisionali e del sistema di controllo in essere.
Il Modello si compone di due sezioni. Una prima parte è di carattere generale ed è volta a illustrare i contenuti
del Decreto, le regole di governance ed i principi generali del Modello e ne fanno parte.
Codice Etico, che enuncia i principi etici di comportamento che tutti coloro che svolgono attività per
conto di Prysmian o delle società consociate sono tenuti ad osservare. Tradotto in 26 lingue, è esposto
presso ciascuna affiliata del Gruppo e sono effettuate periodiche sessioni di formazione a dipendenti e
collaboratori;
Linee di Condotta, che declinano i principi deontologici chiave espressi dal Codice Etico individuando i
comportamenti relativi all’area del “fare” e all’area del “non fare”, rispondendo pertanto alle esigenze di
prevenzione di possibili situazioni di rischio-reato.
La seconda sezione è, invece, volta ad individuare e regolare i comportamenti specifici da tenere nelle aree
individuate come potenzialmente a rischio-reato per la Società.
La traduzione operativa dei principi deontologici enunciati dal Codice Etico e dalle Linee di Condotta avviene
tramite la definizione di specifici
Protocolli di decisione, gestione e controllo
che disciplinano, per ciascun
processo a rischio-reato: ruoli e responsabilità dei soggetti coinvolti, modalità decisionali/autorizzative e le
modalità di gestione e controllo delle attività stesse
.
Infine, le regole di governance del Modello disciplinano le regole organizzative di implementazione, garantendo
un funzionamento continuo del Modello medesimo.
A seguito delle modifiche al Decreto intervenute nel corso del 2015, con riferimento ai cd. Ecoreati
9
in materia
ambientale ed ai reati di autoriciclaggio
10
la Funzione Internal Audit ha predisposto l’avvio di un
risk
assessement
con l’obiettivo di valutare l’esposizione del Gruppo ai suddetti rischi-reato provvedendo, ove
necessario, all’aggiornamento del Modello adottato da Prysmian e da ciascuna delle società italiane del
Gruppo.
9
L. 68/2015 cd. “Legge Ecoreati”: “Disposizioni in materia di delitti contro l’ambiente”.
10
Legge 186/2014: “Disposizioni in materia di emersione e rientro di capitali detenuti all'estero nonché per il potenziamento della lotta
all'evasione fiscale. Disposizioni in materia di autoriciclaggio”. Tale provvedimento ha apportato modifiche all’ordinamento giuridico tra cui
l’integrazione del codice penale e dell’art. 25-octies del d.lgs. 231/2001 con il nuovo reato di autoriciclaggio (art. 648-ter.1) nonché
l’inasprimento delle pene per i reati di riciclaggio (art. 648-bis) e di impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita (art. 648-ter).