Il nuovo Codice
del futuro digitale comune

Global scenario

Il nuovo Codice del futuro digitale comune

A NEW CODE FOR A COMMON DIGITAL FUTURE

L’European Electronic Communications Code fissa regole e obiettivi per tutta la UE in materia di regolazione dell’industria delle telecomunicazioni. Si applica a reti e provider e stabilisce come andranno regolati a livello nazionale prevedendo aggiornamenti che tengano conto degli sviluppi tecnologici e tutelino le scelte dei consumatori.

Obiettivo del Codice è la creazione di un ambiente regolatorio stabile che riduca la divergenze tra le diverse pratiche in seno alla UE. Infatti de-regolamenta in modo sostanziale nel caso operatori concorrenti co-investano in reti ad altissima capacità mentre rende più facile per gli operatori minori entrare in progetti di investimento, grazie alla messa in comune dei costi e al conseguente superamento delle barriere di scala. Le nuove regole rendono più prevedibili i ritorni per i ‘first movers’, che si assumono il rischio di investire nelle reti situate nelle aree a minor redditività, come le aree rurali. Con il nuovo Codice, la competizione non sarà limitata all’accesso alle reti, ma sarà estesa agli investimenti nelle stesse reti. Il Codice mira inoltre a ridurre le divergenze tra pratiche regolatorie in seno alla UE nell’area della banda radio. Infatti propone licenze di lungo termine, accompagnate da requisiti più stringenti per l’utilizzo dello spettro in modo efficace e efficiente, mentre coordina i parametri di base, come la tempistica di assegnazione, per assicurare che lo spettro sia rilasciato tempestivamente al mercato e che le politiche di spettro converganomaggiormente in tutta l’Unione. La Commissione propone inoltre di rafforzare il ruolo dei regolatori nazionali e del Body of European Regulators for Electronic Communications, in modo da assicurare applicazioni delle regole coerenti e prevedibili in tutto il Mercato Unico Digitale, limitando le attuali frammentazioni e incoerenze. Gli investimenti che saranno attivati dalla nuova cornice potrebbero aggiungere €910 miliardi al Pil europeo creando 1,3 milioni di posti entro il 2025, secondo le stime della stessa Commissione.

WiFi4EU per le comunità

Tra le iniziative chiave del pacchetto della Commissione sulla connettività, il WiFi4EU è diretto a sostenere le comunità d’Europa che offrono punti di accesso Wi-Fi liberi e gratuiti a ogni cittadino. La Commissione intende investire €120 milioni per dare a tutte le autorità locali interessate la possibilità di offrire connessioni Wi-Fi gratuite ai cittadini nell’ambito delle strutture pubbliche, dei centri sanitari, di parchi e pubbliche piazze.
Piano di Azione 5G

Oltre al Codice, la Commissione ha anche presentato il Piano di Azione 5G, che indica un calendario europeo comune per un lancio commerciale coordinato del 5G nel 2020. Allo stesso tempo, gli Stati Membri e gli stakeholder dell’industria lavoreranno insieme per identificare e assegnare le bande di spettro per il 5G, organizzeranno prove pan-europee per il 5G fin dal 2018, promuoveranno standard globali comuni per il 5G e incoraggeranno l’adozione di roadmap nazionali per lo sviluppo del 5G in tutti gli Stati Membri della UE. Commissione e investitori nelle telecomunicazioni valuteranno anche la messa a disposizione di venture capital per startup impegnate nello sviluppo di soluzioni 5G per applicazioni innovative e servizi al settore industriale. Questa attività assumerà le vesti di un servizio venture di erogazione finanziaria specializzato e diretto ad aiutare le startup a portare sul mercato i nuovi servizi, ad esempio nell’area della guida automatica, della consegna di beni di consumo con i droni, o della realtà virtuale per specifiche collaborazioni professionali.

IL MERCATO CHIEDE QUALITÀ E VELOCITÀ

GROWING NEED FOR SPEED AND QUALITY

Nel 2015, circa il 71% delle famiglie europee avevano accesso a una linea fissa di Internet veloce con velocità di download di almeno 30 Mbps. Ma di queste solo il 28% vive in aree rurali. Per quanto riguarda la copertura 4G mobile, la media UE è dell’86%, ma nelle aree rurali raggiunge solo il 36%. Ovviamente non è abbastanza per soddisfare la richiesta crescente di velocità, qualità e affidabilità dell’infrastruttura necessarie perché il Mercato Unico Digitale diventi realtà. Le iniziative per la connettività, presentate insieme alla nuove regole UE per il copyright, fanno parte della strategia dell’Unione per creare il Mercato Unico Digitale. In tutto si tratta di 16 distinte iniziative. Le proposte della Commissione andranno prima fatte proprie dal Parlamento Europeo e dal Consiglio Europeo, in modo da essere tradotte in legislazione e quindi adottate in tutta le UE. Una volta compiuto il passaggio legislativo europeo, la Commissione assicurerà che venga correttamente applicato in tutti gli Stati Membri.

Gli obiettivi di banda larga al 2025
Per venire incontro alle necessità future di banda larga, la Commissione propone che entro il 2025 si raggiungano velocità in download/upload di 1 Gbps per tutte le scuole, gli hub dei trasporti e principali servizi pubblici, così come nelle imprese a alta intensità digitale. Inoltre, si punta a velocità di download di almeno 100 Mbps, che possano successivamente essere portate a 1 Gbps, per tutte le famiglie europee, siano essere in territorio urbano o rurale. E’ anche prevista la copertura a banda larga 5G wireless per tutte le aree urbane, le principali reti stradali e ferroviarie. Secondo il piano, almeno una grande città in ciascun Stato Membro dovrà avere il 5G entro il 2020.

Sono obiettivi che potranno essere raggiunti solo con investimenti massicci, stimati a €500 miliardi nei prossimi dieci anni. Le risorse verranno soprattutto da fonti private, anche se gli indicatori suggeriscono il trend attuale degli investimenti implichi un gap da colmare nell’ordine dei €155 miliardi. Proprio per superare la sfida degli investimenti, la Commissione ha proposto il European Electronic Communications Code, che costituisce un ammodernamento delle attuali regole UE per le telecomunicazioni, il cui ultimo aggiornamento risale al 2009.
Gigabit Britain da costruire
La Britannica Independent Networks Cooperative Association (INCA), che rappresenta gli ISP di reti alternative e i costruttori di infrastrutture digitali – i cosiddetti Altnets – ha pubblicato il report ‘Building Gigabit Britain’. Realizzato in consultazione con importanti operatori, come i player nazionali Sky e Vodafone, insieme a CityFibre, Hyperoptic, Gigaclear, Relish, ITS, Warwicknet e altri, il documento individua una serie di azioni governative necessarie per consentire lo sviluppo su vasta scala del ‘Fibreto-the- Premises’ (FTTP).

Oggi il Regno Unito ha il più basso livello di installazione di FTTP nell’area OCSE, con una copertura di circa il 2%, sottolinea INCA. E in Building Gigabit Britain rimarca che questo fatto mette il paese in una posizione di svantaggio, con le vecchie reti in rame sempre meno capaci di star dietro alla crescita esponenziale dei dati.
Il report suggerisce sei misure specifiche che raccomanda al governo di adottare: una chiara e realizzabile strategia per la ‘Gigabit Britain’; la rimozione delle barriere finanziarie allo sviluppo e alla diffusione del FTTP; la creazione di un ambiente regolatorio che incoraggi la competizione; la revisione delle linee guida sulla comunicazione pubblicitaria che consenta maggior chiarezza sulla differenza tra fibra e soluzioni ibride fibra-rame.
Gli USA gettano le fondamenta dell’infrastruttura 5G

La Federal Communications Commission USA sta intraprendendo passi cruciali per consentire lo sviluppo di un’infrastruttura che assicuri l’installazione dei servizi wireless di nuova generazione, meglio noti come 5G. Sulla base di precedenti riforme infrastrutturali, il Wireless Telecommunications Bureau ha firmato un accordo per eliminare storiche barriere esistenti sul territorio americano che ostacolano lo sviluppo e la localizzazione di piccoli impianti in vicinanza di siti di particolare pregio. L’accordo è stato firmato con l’Advisory Council on Historic Preservation e con la National Conference of State Historic Preservation e rimuove limiti regolatori per l’installazione di infrastrutture che avrebbero un impatto minimo se non nullo sui siti. Il cambiamento renderà molto più facile, veloce e meno costoso localizzare le infrastrutture su cui viaggia il 5G – come sistemi di antenne distribuiti, mini-celle e altre future tecnologie che non sono ancora uscite dagli studi di progettazione.

Secondo recenti report dell’industria, dal 2010 il consumo di dati wireless è cresciuto del 732%. E Cisco prevede che il traffico dati sul mobile aumenterà di 11 volte dal 2013 al 2018. La realizzazione del 5G richiederà crescente disponibilità di spettro che assicuri la connettività intermedia e che faciliti l’installazione delle infrastrutture. L’accordo risolve il problema dell’installazione dell’infrastruttura, consentendo di installare in modo più efficiente i sistemi di antenne distribuiti, anche noti come DAS e mini-celle.