È fatta di fibra la nuova via della seta

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È fatta di fibra la nuova via della seta

Nel 2013 il Presidente Xi Jinping ha annunciato i piani della Cina per realizzare due grandi infrastrutture e reti commerciali pensate per stimolare la crescita del grande paese: la Nuova Via della Seta, chiamata anche Silk Road Economic Belt, e la Via Marittima della Seta.

$170 Investimenti internet annunciati dalle istituzioni cinesi
63% Obiettivo di penetrazione  della banda larga su linea fissa per il 2017

a Nuova Via della Seta costituisce di fatto una rete estesa di progetti che riguardano comunicazioni, energia e trasporti. Uno degli obiettivi chiave è stimolare significativamente lo sviluppo economico delle regioni della Cina interna. Secondo il Want China Times, il valore complessivo della Nuova Via della Seta viene stimato nella cifra stellare di 21.100 miliardi di dollari. Il governo non si limiterà a fornire i finanziamenti e attrarre capitali privati, ma si impegnerà anche sul piano legislativo e amministrativo per rendere le procedure semplici e veloci.

Le infrastrutture energetiche costituiscono in qualche modo la base di tutte le altre ambizioni di crescita, e costituiscono allo stesso tempo opportunità per operatori stranieri interessati a fornire finanziamenti, attrezzature e conoscenze. Questi progetti infrastrutturali possono creare un mercato altamente concentrato che coinvolgerebbe oltre il 75% delle risorse energetiche globali e il 60% della popolazione del pianeta, a cui fa capo il 30% del PIL del mondo. Per la Cina, un paese con popolazione molto elevata che chiede sempre più un miglioramento degli standard di vita, la sicurezza energetica è essenziale. La Nuova Via della Seta aprirà nuove strade per il trasporto di idrocarburi mentre i nuovi progetti consentiranno alla Cina un miglior accesso alle risorse energetiche dell’Asia interna, del Golfo Persico e del Mar Caspio. Tra i principali progetti, quello del gasdotto attraverso l’Asia centrale, un corridoio Cino-Pakistano da $46 miliardi, progetti idroelettrici in Pakistan e per il gas liquido Russia. Nel 2016, il livello di dipendenza della Cina dai combustibili fossili per la produzione di elettricità era al 64%, significativamente più basso del 77% di un decennio prima. Con gli sviluppi stimolati dalla Nuova Via della Seta, probabilmente rafforzati da nuove partnership, si aprirebbero nuove prospettive per le energie rinnovabili.

Secondo Bloomberg New Energy Finance, la Cina ha investito $102 miliardi in energia rinnovabile sul mercato domestico nel 2015, il doppio degli USA. Il Presidente Xi Jinping vuole che la Cina abbia la leadership della lotta contro il cambiamento climatico. La Asian Infrastructure Investment Bank, che sta già investendo $100 miliardi nella Nuova Via della Seta, si promuove con lo slogan ‘lean, clean and green’, vale a dire ‘leggera, pulita e verde’ e intende sostenere i paesi che hanno aderito agli Accordi di Parigi sul clima. Nel suo Piano per l’Energia del 2017, la AIIB afferma anche di evitare il finanziamento di progetti basati sul carbone. Tutto questo significa opportunità per le società di costruzioni e ingegneria, per chi realizza infrastrutture, per esperti di Smart Grid e per chi opera nell’energia pulita.

EFFETTI SUL MERCATO GLOBALE

La Nuova Via della Seta offre opportunità in una serie di aree, dalla tecnologia, alla consulenza, fino ai prodotti per il mercato energetico e delle telecomunicazioni. Le nuove reti di trasporto potrebbero essere anche una novità positiva per le imprese che si riforniscono di prodotti e componenti dalla Cina o che esportano in Asia. Una cosa è chiara: le grandi ambizioni cinesi avranno certamente un impatto sui business esistenti, sulle strutture  di potere e infine sulle relazioni globali.

Fibra per il 100% delle aree urbane

La Commissione Nazionale cinese per lo Sviluppo e le Riforme e il Ministero dell’Industria, Informazione e Tecnologia hanno annunciato investimenti per $170 miliardi in progetti Internet, mirati a migliorare la copertura a banda larga e della rete mobile. Obiettivo, un’autostrada digitale che incrementi la velocità degli scambi di dati tra Est Asia e Europa. In programma l’aumento dei punti di connessione tra Cina e network esteri da 80 a 120. I cavi sottomarini installati attraverso l’Oceano Artico dovrebbero abbattere i tempi di trasmissione tra Tokyo e Londra del 30%.

In Cina, oggi sono online circa 700 milioni di persone, molti con connessione ad alta velocità. Nonostante molti utenti vivano nelle grandi città, ce ne sono circa 178 milioni che vivono in aree rurali minori.

Secondo il MIIT, la rete in fibra del paese attualmente copre oltre l’82% dei villaggi delle aree rurali. Il Dipartimento per lo Sviluppo dell’Informazione e Comunicazione ha recentemente stabilito che la penetrazione delle connessioni a banda larga su linea fissa e mobile debba aumentare rispettivamente al 63% e al 75% entro la fine del 2017. Entro il 2018 la banda larga dovrà coprire tutte le aree urbane e il 90% di quelle rurali attraverso la posa di 90.000 chilometri di cavi in fibra. In aggiunta, saranno rese operative altre 2 milioni di centrali a 4G, assicurando al 75% della popolazione accesso alla rete mobile.

In Cina sono localizzate la metà delle sottoscrizioni al FTTH del mondo con 120 milioni di famiglie che godono dei benefici della connessione FTTH, secondo dati riferiti a metà 2016. Le ultime proiezioni mostrano che la Cina raggiungerà i 300 milioni di utenti entro il 2020.

Questa spinta allo sviluppo del FTTH costituisce indubbiamente una buona notizia per i fornitori di tecnologia a fibra ottica di tutto il mondo. “Il governo cinese è fortemente impegnato al miglioramento della velocità di connessione a banda larga,” afferma Vladimir Kozlov, CEO e fondatore di LightCounting Market Research. “Sviluppare una rete ottica passiva (PON) da 10G sembra il passo logico da compiere in questa direzione.

Sebbene la Cina sia già il numero uno globale in termini di utenti FTTH, la velocità di connessione è ancora sotto la media mondiale. Nell’ultimo miglio, in prossimità del cliente, la banda installata è elevata, ma questo non è ancora vero per quanto riguarda la rete.

Il principale collo di bottiglia non riguarda il tratto FTTH, ma la rete che lo supporta. Gli aggregati di rete metropolitani tendono ad avere scarsa capacità. Sviluppare il 10GbE ottico in questa parte della rete e il 100G DWDM nella sezione core dell’infrastruttura metropolitana sarà la sfida principale per i provider di servizi a banda larga cinesi nei prossimi anni.

Passa per il gas la strada  per la de-carbonizzazione

entre il mondo viaggia verso l’adozione sempre più diffusa di fonti rinnovabili, i combustibili fossili vengono visti come parte del problema energetico, e non certo come soluzione. C’è un ma, che si chiama gas, e che potrebbe invece diventare uno dei protagonisti nel cammino verso un futuro a basso tasso di carbonio. Le fonti rinnovabili hanno fatto significativi progressi negli ultimi anni sia in termini di volumi prodotti che di rendimento. Ma resta ancora molta strada da fare perché le rinnovabili riescano a soddisfare la domanda energetica globale. I costi restano relativamente alti e la continuità delle forniture non sempre è garantita. Per questo il fossile resterà necessario per il periodo di transizione, e fa senso optare per una fonte a emissioni relativamente basse che resterà disponibile negli anni a venire, oltretutto a un costo ragionevole.

Il più ‘pulito’ tra gli idrocarburi

Di tutti i combustibili fossili, il gas naturale ha la minor componente di carbonio. Inoltre è relativamente affidabile e sicuro. Per ogni kWh di elettricità generata, le sue emissioni di CO2 sono appena la metà di quelle del carbone, il combustibile oggi più usato per la produzione di elettricità. Inoltre, le attuali tecnologie ad alta efficienza consentono di estrarre dal gas più energia con emissioni più basse. Il gas rilascia meno di un decimo degli inquinanti che emanano dalla combustione del carbone.

Il ‘think tanks’ europeo Agora Energiewende and Sandbag afferma che la sostituzione del carbone con il gas nel 2016 avrebbe consentito di abbattere del 4,5% le emissioni di CO2. Una centrale elettrica alimentata a gas può entrare in esercizio in un terzo del tempo necessario a realizzare una centrale a carbone, riducendo gli sprechi e rendendo più facili gli aggiustamenti alla fluttuazione della domanda. E poi, le potenzialità del gas non si limitano al campo della generazione di energia elettrica. Nei trasporti, ad esempio, i carburanti a base di metano riducono fino a un quarto le emissioni di CO2 rispetto a quelli tradizionali.

Un cambio di mentalità

I dati dell’International Energy Association (IEA) stimano le risorse disponibili di LNG (Gas Naturale Liquido) in 780.000 miliardi di metri cubi. Ai tassi attuali di produzione una quantità sufficiente per i prossimi 217 anni. L’innovazione tecnologica resta comunque essenziale per ottimizzare il potenziale del gas come ‘ponte’ sulla strada verso l’energia sostenibile.

Un esempio di innovazione è l’utilizzo del gas per supportare la produzione di energie rinnovabili, come avviene a Kuraymat, in Egitto. Qui gli impianti a ciclo solare integrato combinato generano energia utilizzando una combinazione di generatori a gas naturale e a solare. L’adozione su larga scala di queste innovazioni basate sul gas dipende in ogni caso soprattutto dalle politiche e dalle regolamentazioni adottate nelle diverse aree. Il che richiede spesso un cambiamento di mentalità, vale a dire accettare che i combustibili fossili possano essere un enabler vitale per la sostenibilità e non sempre e solo una minaccia.