Crescita e valore grazie alla Ricerca & Sviluppo

Global scenario

Crescita e valore grazie alla Ricerca & Sviluppo

Marcelo Andrade, capo della R&D di Prysmian Group, ha raccontato al periodico high-tech internazionale Wired come l’azienda sta lavorando a sviluppare le tecnologie più avanzate senza dimenticare la sostenibilità e puntando sulle persone di talento.

‍Marcelo Andrade Head of R&D at Prysmian Group
‍Marcelo Andrade Head of R&D at Prysmian Group

Nell’industria dei cavi, l’innovazione vuol dire prima di tutto progettare e realizzare prodotti e sistemi sempre migliori e sempre più competitivi. Ma l’innovazione è anche illavoro che Prysmian porta avanti quotidianamente nell’ambito degli sforzi per migliorare anche altre aree collegate, come la logistica o l’amministrazione. Marcelo è convinto che ci sia ancora molto da fare sia nella progettazione che nei materiali utilizzati per produrre cavi.

“Il nostro impegno per l’innovazione è elevato, come dimostrato dall’entità dei nostri investimenti in R&D: circa €83 milioni nel 2016 in 17 centri di ricerca in tutto il mondo,” tiene a puntualizzare. Oggi Prysmian Group vanta la leadership tecnologica nei sistemi di cavi ad Alta Tensione Corrente Diretta, un primate confermato dal record di 600 kV recentemente annunciato, mentre nelle connessioni energetiche sottomarine riesce a posare cavi a profondità record. Andrade piega che “nei prodotti e sistemi per la trasmissione di energia stiamo lavorando per raggiungere tensioni sempre più elevate, un campo in cui i materiali possono fare la differenza: devono essere leggeri, ma anche avere la performance meccanica più elevate possibile.” Per Prysmian un cavo non costituisce semplicemente il collegamento tra un punto A e un punto B: “Noi creiamo soluzioni,” sottolinea Marcelo, “in termini di monitoraggio e controllo dei cavi concepiti come sistema, andando in direzione dell’idea che il cavo costituisca un prodotto attivo, come il recente sistema Pry-Cam Grids, dedicato al testaggio e al monitoraggio delle reti, interamente on-line.”

Projects that try to imagine the future of the cable and energy market.

Marcelo explains that Prysmian has adopted a long-term perspective, which includes exploring the nanotechnologies field with the aim of obtaining new materials with extremely high performance: “We are working with graphene, carbon nanotubes, nanofillers, to mention but a few: all these materials, just as a special spice in a gourmet recipe, give a sort of special taste, and allow us to distinguish ourselves from our competitors.”

LA MANIFATTURA DEVE FAR PARTE DEL FUTURO DELL’EUROPA

Europacable, la voce a Bruxelles dei principali produttori europei di cavi, ha firmato un appello insieme ad altre 91 associazioni europee chiamando all’azione perché la UE si preoccupi di rimanere una potenza industriale manifatturiera competitiva.

L’Europa è la culla della moderna manifattura, ha aperto la strada delle rivoluzioni industriali ed è stata in prima linea nell’innovazione tecnologica. L’industria manifatturiera europea occupa direttamente oltre 34 milioni di persone in tutti gli stati membri, in catene e processi produttivi che comprendono centinaia di migliaia di piccole e medie imprese insieme ai gruppi maggiori. Per non contare altri milioni di posti nei settori collegati.

Ma mentre altri paesi nel mondo mettono lo sviluppo industriale in cima alle agende per la crescita, in Europa è arrivato il momento di suonare l’allarme per le sfide che l’industria europea ha di fronte. Insieme alla rappresentanza di altre 91 industrie manifatturiere, Europacable nell’appello chiede alla Commissione Europea di: riaffermare il suo impegno per raggiungere il target di un contributo del 20% dell’industria al PIL, con una timeline realistica ma ambiziosa; adottare un Piano d’Azione Action Plan per superare le sfide che attendono i comparti industriali, nel quadro di una comunicazione che preveda passi e traguardi importanti; impegnarsi ad implementare il Piano d’Azione tempestivamente riportando con regolarità i progressi fatti.

All’avvio del suo mandato, il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker aveva identificato la reindustrializzazione d’Europa come una delle priorità, confermando l’obiettivo di una quota di manifattura al 20% del PIL entro il 2020. Mentre si avvicina la preparazione del prossimo Multiannual Financial Framework, è vitale che la Commissione Europea agisca per aiutare l’Europa a restare una potenza industriale globale competitiva in un mercato libero e trasparente.

Giganti in movimento
Tra il 2000 e il 2014, la quota di manifatturiero sul totale della produzione industrial nella UE è scesa dal 18,8% al 15,3%, mentre tra il 2008 e il 2014 sono stati persi 3,5 milioni di posti di lavoro sempre nel manifatturiero. Ma nel resto del mondo la manifattura è in crescita e in cima alle agende per lo sviluppo Come ‘Make in India’ la strategia che punta ad assicurazione che il grande paesi diventi la “prossima destinazione manifatturiera” e il ‘Made in China 2025’ che punta a trasformare il paese in una “potenza manifatturiera leader”. Anche la recente svolta in USA chiamata ‘America First’ inevitabilmente avrà un forte impatto sulla politica industriale.