Una rivoluzione nella
gestione dei sistemi elettrici

Innovation

Una rivoluzione nella gestione dei sistemi elettrici

Roberto Candela, CEO di Prysmian Electronics, illustra la tecnologia alla base dei prodotti PRY-CAM

Our solutions allow to assess the working conditions of any electrical system in real time and without service interruptions.Roberto Candela, CEO Prysmian Electronics at Prysmian Group

“Con PRY-CAM vogliamo rivoluzionare il mondo della diagnostica e del monitoraggio dei sistemi elettrici, partendo dalla misurazione delle scariche parziali – uno dei principali indicatori dell’affidabilità di un sistema in alta o media tensione – fino ad arrivare ad una serie di dispositivi per misurare la temperatura e altri parametri che non era ancora possibile tenere sotto controllo. Grazie alle nostre soluzioni è ora possibile misurare in tempo reale e senza interruzioni di servizio le condizioni di funzionamento dei sistemi elettrici, favorendo una drastica riduzione del rischio di guasti con i relativi costi, e rendendo la manutenzione meno gravosa per i nostri clienti”.

LE ORIGINI

Prysmian Electronics nasce dalla volontà di Prysmian Group di costituire un nucleo operativo in grado di realizzare prodotti basati sull’elettronica e destinati, inizialmente, al monitoraggio dei sistemi in cavo per la trasmissione di energia elettrica. “L’idea – spiega Candela – nasce da un brevetto, sviluppato insieme a un team di ricercatori nel 2006, quando ero professore all’Università di Palermo, per un dispositivo di rilevamento delle scariche parziali nei sistemi elettrici”. Nel 2009 Prysmian ha acquisito la proprietà intellettuale del brevetto e nel 2012 ha creato Prysmian Electronics, una società totalmente integrata all’interno di Prysmian Group che oggi raggiunge 15 milioni di euro di ricavi.

PRY-CAM E IL MONDO DELLA DIAGNOSTICA

Originariamente PRY-CAM identificava solo uno strumento portatile a forma di fotocamera per la misurazione delle scariche parziali: PRY-CAM Portable. In una seconda fase, PRY-CAM ha iniziato la sua evoluzione, andando a identificare una tecnologia e una più ampia famiglia di prodotti. Oggi CAM è anche l’acronimo di Condition Assessment and Asset Management. “PRY-CAM – illustra Candela – nasce dalla crasi delle parole ‘Prysmian’ e ‘Camera’. Alla base di tale idea c’è il fatto che il primo prodotto realizzato assomigliava a una fotocamera così come il fatto che le fotocamere sono portatili, sono inoltre oggetti ad elevato valore aggiunto, mantengono il loro valore nel tempo, e consentono di preservare l’informazione catturata per poterla riesaminare ogni volta che si desidera. Da allora abbiamo lanciato una serie di altri dispositivi e oggi non siamo in grado di misurare soltanto le scariche parziali, ma anche tutti i parametri elettrici, la temperatura, i rumori generati intorno ai cavi e molto altro. Per esempio, il DTS (Distributed Temperature Sensor) consente di misurare la temperatura lungo tutta l’estensione di un sistema in cavo per monitorarne le performance, mentre il DAS (Distributed Acoustic Sensor) permette di rilevare, tramite un sensore acustico, la presenza di altri oggetti nelle vicinanze di un cavo, come esempio un’ancora, che potrebbe danneggiarlo, e consente di localizzare con precisione un eventuale guasto.

BIG DATA

La tecnologia PRY-CAM si basa su tre caratteristiche peculiari. In primo luogo può contare su prestazioni eccezionali in termini di sensibilità e precisione, affidabilità e velocità. Inoltre, il fatto che l’intero processo produttivo sia integrato nel Gruppo rende i prodotti economicamente competitivi. Terza e più importante caratteristica è la connettività: intorno a questa tecnologia è stato costruito un intero sistema cloud. “Oggi nel nostro database sono archiviati i valori di più di un milione di misurazioni che non erano mai state catalogate in precedenza: dalla condizioni d’utilizzo ai malfunzionamenti, fino ai surriscaldamenti, per citarne solo alcuni”, spiega Candela. “La nostra missione è raccogliere i dati e classificarli in modo che vengano analizzati da sistemi di diagnostica automatica. Inoltre, il nostro sistema può essere utilizzato da chiunque, a prescindere dalle competenze specifiche, grazie alla semplicità di interpretazione dei dati che è in grado di offrire”.

COSTI E SERVIZI

I servizi di PRY-CAM si dimostrano economicamente competitivi e i prodotti si adattano perfettamente alla fornitura di soluzioni integrate. “Mi piace sempre fare un esempio”, aggiunge Candela: “Negli anni ’80, quando compravi una nuova auto, dovevi poi acquistare l’autoradio da un altro fornitore specializzato. Oggi il sito web del produttore di auto offre tre o quattro tipologie per il sistema audio differenti, già integrate nel cruscotto e comandate dal sistema di entertainment dell’auto, indifferentemente dalla marca. La stessa cosa accade con i nostri prodotti: il nostro sistema non è solo integrato, ma è anche economicamente competitivo. Inoltre, il nostro utente finale ha un unico interlocutore con cui interfacciarsi e non è esposto a problematiche relative alla garanzia. Oltre ai sistemi di monitoraggio, forniamo anche un servizio di analisi e reportistica periodica, che oggi è l’elemento decisivo che guida la scelta dei Transmission System Operator di affidarsi a noi.

SVILUPPI FUTURI

“In futuro ci concentreremo soprattutto sulle misurazioni di scariche parziali in corrente continua (DC), dal momento che è in questo ambito che Prysmian Group è più attivo e leader assoluto. Infatti, in termini di capacità diagnostica, siamo gli unici in grado di offrire questo tipo di servizio” spiega Candela. “Ci concentreremo anche su un ulteriore passo in avanti nell’integrazione dei nostri sistemi di monitoraggio con i sistemi in cavo: la nuova Smart Link-box”. Le Link-box sono dispositivi che esistono da oltre mezzo secolo, ma finora sono sempre stati strumenti passivi. Sono scatole di acciaio posizionate in corrispondenza di ogni giunzione lungo il percorso del sistema; ospitano i collegamenti di messa a terra dei cavi e gli scaricatori di sovra-tensione, che svolgono un ruolo essenziale nel caso di fulmini o di cortocircuiti. Fino a poco tempo fa, in caso di guasto la scatola doveva essere aperta per effettuare i controlli necessari e poi essere richiusa al termine dell’operazione. “Questa attività di manutenzione dovrebbe essere fatta ogni sei mesi, ma si tratta di un’operazione complicata – continua Candela – e spesso non viene svolta fino al verificarsi di un malfunzionamento. Grazie all’interazione dei dispositivi di monitoraggio, capaci di fornire tutti i parametri di funzionamento, all’interno della scatola, si possono evitare azioni invasive. Ciò comporta notevoli vantaggi in termini di informazione in tempo reale e di pianificazione delle manutenzioni. Il nostro obiettivo finale è mantenere l’integrazione dell’elettronica all’interno dei cavi invece che all’esterno, come accadeva in passato.