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Performance Ambientali

Performance ambientale

Prysmian Group punta a ridurre l’impronta ambientale attraverso un minor consumo energetico, l’uso efficiente delle risorse naturali, l’ottimizzazione dei flussi logistici e la gestione responsabile dei rifiuti. Il Gruppo misura e rendiconta gli impatti ambientali più significativi sui dipendenti e sulle comunità locali e come fattore di competitività e valore per il Gruppo. Gli aspetti considerati sono: il consumo energetico, relativo sia alle attività produttive sia ai servizi; il consumo idrico, che risulta elevato alla luce delle grandi quantità necessarie per il raffreddamento in diversi cicli produttivi; i rifiuti pericolosi e non pericolosi; i rifiuti riciclati, pericolosi e non pericolosi; le emissioni di gas a effetto serra (GHG).

L’attuale performance energetica

Nel 2021, il totale dei consumi di energia del Gruppo mostra un incremento rispetto al 2020 dovuto in parte all’allargamento del perimetro con l’acquisizione degli stabilimenti EHC e l’aumento della produzione post pandemia Covid-19.  Il consumo energetico totale per il 2021 si attesta a 9,73 milioni di gigajoule (GJ), più di un terzo dei quali (3,58 milioni di GJ) relativi all’elettricità e oltre il 2,59 milioni di GJ rappresentati da elettricità da fonti sostenibili. La produzione di cavi per la trasmissione di energia ha determinato oltre il 68% del consumo energetico totale.

Le emissioni di gas a effetto serra

La strategia climatica di Prysmian adotta obiettivi “Science-Based” allineati ai requisiti dell'Accordo di Parigi, e prevede di raggiungere il taget Net-Zero entro il 2035 per le attività interne (Scope 1 e 2) ed entro il 2050 per l’intera catena del valore (Scope 3). A partire dal 2021 Prysmian pubblica un “GHG Statement” con l'obiettivo di monitorare i propri progressi rispetto agli obiettivi stabiliti e fornire una divulgazione trasparente dell'impronta di carbonio della catena del valore. Le emissioni Scope 3 del 2021 rappresentano oltre il 99% dell'impronta di carbonio totale del Gruppo.

I rifiuti pericolosi e non pericolosi

Complessivamente Prysmian Group ha generato 212.703.640 chilogrammi di rifiuti nel 2021, in crescita del 11,4% rispetto al 2020. I rifiuti pericolosi hanno rappresentato il 6,3% dei rifiuti totali generati. Per quanto riguarda i rifiuti non pericolosi le funzioni HSE e Manufacturing stanno eseguendo controlli sempre più dettagliati per uniformare la modalità di raccolta e rendicontazione dei rifiuti a livello di Gruppo. Nello specifico le rendicontazioni ora includono la dicitura specifica “Scarti di Cavo” per migliorare il tracciamento di un dato materiale.

Il riciclo dei rifiuti

Laddove la produzione di rifiuti non è evitabile, trovare la soluzione migliore per riciclarli contribuisce a mantenere il livello di sostenibilità ed efficienza. Prysmian ha fissato per il 2022 l’obiettivo di riciclare il 65% dei rifiuti, già raggiunto nel 2021. Per quanto riguarda la modalità di smaltimento utilizzata per le diverse categorie di rifiuti generati, il 69% viene riciclato, in linea con il 2020, mentre il 21% è inviato in discarica.

Il consumo idrico

Gli stabilimenti Prysmian Group utilizzano l’acqua soprattutto per la fase di raffreddamento. La principale fonte idrica sono le sorgenti locali, che soddisfano più di metà del bisogno idrico. L’acqua impiegata per il raffreddamento in molti stabilimenti Prysmian viene rimessa in circolo, completamente o in parte, e questo permette attualmente di ottimizzare le risorse idriche e il consumo energetico.

Al fine di identificare le possibili condizioni di stress idrico su un orizzonte temporale che arriva fino al 2040, abbiamo analizzato la posizione geografica dei siti del Gruppo rilevando che circa il 23% di loro potrebbe essere potenzialmente esposto al rischio di ridotta disponibilità di risorse idriche. Per ridurre l’esposizione a questo rischio Prysmian ha già attuato un piano di mitigazione che prevede il continuo monitoraggio del consumo idrico, la corretta manutenzione dei sistemi idrici per evitare perdite e altre migliorie ai sistemi di riciclo dell’acqua per ottimizzare il consumo idrico.

La flotta di navi

Prysmian Group possiede e gestisce una flotta di quattro navi (Leonardo da Vinci, Giulio Verne, Ulisse e Cable Enterprise). La flotta ha consumato 283.433 GJ di energia nel 2021 e ha generato emissioni di Scope 1 pari a 21.639 tCO2 equivalenti. Ha smaltito 898.187 chilogrammi di rifiuti, di cui 312.158 chilogrammi di rifiuti domestici e 124.344 chilogrammi di plastica.

La protezione della biodiversità

Prysmian Group si impegna per svolgere le proprie attività nel rispetto degli habitat naturali, eseguendo analisi di fattibilità avanzate sui nuovi stabilimenti e monitorando le aree protette nei territori in cui il Gruppo è presente. Nel 2020 abbiamo inserito nella nostra matrice di materialità la biodiversità come tema rilevante per il Gruppo e i suoi Stakeholder. Il tema della biodiversità riguarda un decimo dei nostri stabilimenti in quanto sorgono in aree protette situate in Francia (principalmente), Brasile, Germania, Regno Unito e Spagna. Laddove necessario o se concordato con le autorità locali, gli stabilimenti Prysmian contribuiscono alle relative attività di protezione.

Le iniziative di miglioramento

Nel 2021 abbiamo lanciato diverse iniziative per migliorare la gestione ambientale dei nostri stabilimenti. Ad esempio:

  • Balassagyarmat (Ungheria): il consumo di gas naturale è stato ridotto grazie all’implementazione di nuove tecnologie per la produzione delle mescole.
  • Livorno (Italia): il consumo di gas naturale è stato ridotto grazie all’installazione di una nuova caldaia a vapore, associata all’impianto ad osmosi inversa, con un aumento del rendimento dal 77-78% al 95%. [Ciò ha permesso un risparmio annuale di gas di 3960 Nm3 ed un risparmio annuale di acqua di 214 m3.]
  • Mudanya Energia (Turchia): il consumo di acqua è stato ridotto grazie all’utilizzo di rubinetti a fotocellula e di sistemi di monitoraggio online per contatori